Foodblogger, consulente e food stylist: tra le influencer con cui abbiamo recentemente collaborato non manca Valentina Tozza, meglio conosciuta come “La cucina che vale”. Nata a Milano e cresciuta principalmente con la nonna, che le ha trasmesso la passione per la cucina, nel 2011 ha aperto il suo foodblog dove ha iniziato a pubblicare semplici ricette, fino a diventare una tra le influencer più conosciute dalla community delle “big foodies”.

In questo blogpost, ci racconta la sua storia: dalla decisione di lasciare il posto fisso come impiegata amministrativa (nella vita bisogna osare), provando ad inseguire il sogno di intraprendere un percorso sui social, al raggiungimento di grandi traguardi, come il posizionamento tra le venti migliori food influencer italiane nella classifica di Forbes.

Raccontaci la tua storia con 3 aggettivi che ti rappresentano.

Coraggiosa, creativa e un po’ folle. È grazie al coraggio se sono diventata una food blogger: otto anni fa ho deciso di lasciare il posto fisso come consulente del lavoro per dedicarmi alla mia passione, cercando di trasformarla in una professione; per farlo, ho messo in campo tutta la mia creatività e le mie energie: ho studiato,  e ho raggiunto obiettivi sempre nuovi e molto dinamici. Anche quel pizzico di follia che definisce il mio DNA mi ha aiutato ad affrontare le sfide e le situazioni problematiche della vita.

Come nasce la tua passione per la cucina e per il digital? Come è evoluta nel tempo?

Ho imparato a cucinare da mia nonna e la ringrazierò sempre perché è grazie a lei se oggi sono la persona che sono e se faccio il lavoro che amo. Tutto è nato nel 2011, anno in cui ho aperto il blog, per gioco, per crearmi una distrazione da un lavoro che mi stava stretto. Da qui, ho iniziato ad imparare a usare i social (a piccoli passi) e a conoscere diverse persone, così ho capito che con impegno avrei potuto trovare la mia strada. Ad oggi sono orgogliosa dei risultati che conquisto ogni giorno, continuando sempre a studiare per migliorarmi perché nella vita non si è mai arrivati.

Ci racconteresti un aneddoto curioso, divertente sul tuo percorso? Oppure, se preferisci, una vicenda che ti ha aiutata a crescere professionalmente?

Sono la regina della gaffe! Spesso mi capita di farle, ma la prendo sul ridere: per fare un esempio, una volta ad un evento ho iniziato a chiacchierare con “Il Musazzi” (ndr content creator e speaker radiofonico), senza ancora sapere chi fosse; a un certo punto Sonia Peronaci (blogger e fondatrice del sito internet di cucina Giallo Zafferano) mi chiede: “Ma sai chi è?” Io lo guardo e dico: “No, chi sei? Dovrei saperlo?”. C’è stata una risata generale.

Parlando di crescita professionale, invece, avrei diverse vicende da raccontare, ma una in particolare mi ha aiutata a capire che è normale fare errori, l’importante è ammetterli e imparare da essi

Quando pensi ai salumi di Veroni cosa ti viene in mente?

Se penso a Veroni mi viene in mente un brand attento alla qualità e vicino al consumatore; non a caso, fa parte del Consorzio Mortadella Bologna IGP e questo è indice di cura, rispetto e alta qualità.

Qual è il tuo salume Veroni preferito? Spiegaci come mai ti piace così tanto!

A dir la verità mi piacciono tutti: amo il prosciutto crudo, il prosciutto cotto, la mortadella, il salame Milano, la bresaola, lo speck, la pancetta…ho dimenticato qualcosa?! 🙂

Svelaci il tuo piatto forte con l’affettato Veroni che preferisci, oppure come ti piace mangiarlo.

I salumi Veroni sono ottimi da gustare al naturale e la ricetta che ho amato di più è lo Charchuterie Board: adoro spizzicare tante cose e in questo tagliere ci possono stare tutti i salumi!