Insieme allo zampone, il cotechino è il protagonista delle tavole durante i mesi più freddi e una presenza immancabile nei menu delle feste natalizie. Ma come scegliere il cotechino migliore? Il Cotechino Modena IGP segue un preciso protocollo disciplinare di produzione che, a sua volta, si ispira a una ricetta tramandata nel corso dei secoli. La certificazione europea d’Indicazione Geografica Protetta (IGP) garantisce il rispetto della tradizione e il legame con il territorio d’origine. Scegliere il Cotechino Modena IGP significa acquistare un prodotto sicuro, realizzato con materie prime di qualità e con precise caratteristiche organolettiche.
Il Cotechino Modena IGP di Veroni, eccellenza in tavola
Veroni è uno dei produttori di Cotechino Modena IGP: in ogni fase della produzione segue rigorosamente il disciplinare redatto dal Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP. Il suo cotechino ha un impasto grossolano con una ricca presenza di parti grasse. Da consumare caldo, si caratterizza per la consistenza avvolgente e il perfetto equilibrio tra gusto e sapidità. Ottimo da utilizzare per le ricette più sfiziose, è realizzato con solo carne italiana selezionata. Il Cotechino Modena IGP di Veroni è protetto da una busta ermetica che ne preserva la qualità e il sapore.
Come si cucina il cotechino?
Per la cottura del cotechino consigliamo di mettere il cotechino imbustato in una pentola con abbondante acqua fredda, portarla a ebollizione e quindi cuocere a fuoco lento per circa 30 minuti. Successivamente bisogna tagliare un angolo della busta per far uscire il brodo formatosi in cottura e servire il cotechino caldo con il contorno che più si preferisce.
In pochi sanno che il cotechino si può cucinare anche al microonde: basta solo toglierlo dalla busta e metterlo con la sua gelatina in un contenitore apposito. Si cuoce a intensità media per 12 minuti e dopo averlo girato a metà cottura è pronto!
Cotechino e lenticchie: una tradizione
Piatto tipico da consumare una volta scattata la mezzanotte, secondo la tradizione l’abbinamento cotechino e lenticchie è sinonimo di buon augurio e prosperità per l’arrivo del nuovo anno. Il cotechino ha origini storiche risalenti al medioevo e legate alla figura di Pico della Mirandola: in tempi di guerra, fu proprio il celebre filosofo a consigliare di consumare questo pasto e di macellare i maiali rimasti nelle stalle, mettendo la carne dentro la cotenna dei suini o, in alternativa, le zampe.
Il consumo di lenticchie ha origini ancora più antiche e risale fino ai tempi dei romani: l’idea era che le lenticchie si trasformassero in monete, dunque erano simbolo di ricchezza e prosperità (il legume era considerato un investimento per i mesi a venire ed erano soliti regalarne un sacchettino come cibo portafortuna per il nuovo anno). Oltre a sposarsi molto bene con la carne del cotechino o dello zampone, la lenticchia è sicuramente un elemento tipico della cultura contadina italiana.
Una curiosità che in molti si chiedono spesso è quale sia la differenza tra cotechino e zampone. L’impasto è molto simile per entrambi ma la vera differenza sta nell’involucro: per lo zampone viene utilizzata la zampa di maiale anteriore, mentre per il cotechino si usa il budello.
Quali sono le ricette con il cotechino?
Il cotechino precotto al vapore è molto apprezzato perché pratico e veloce da cucinare. Il cotechino di Veroni si presta benissimo alla creazione di diverse ricette, dalla più tradizionale con le lenticchie alla pasta con ragù di cotechino. È ottimo anche accompagnato da una buona crema di spinaci, oppure sminuzzato e inserito nel gateau di patate o sopra delle bruschette. Insomma, ce ne è per tutti i gusti, provare per credere!