Insieme al cotechino e lo zampone, lo stinco rappresenta uno dei piatti più tipici delle feste. È un taglio di carne suina ricavato dalla parte inferiore della zampa. Conosciuto sin dall’antichità perché facile da reperire, lo stinco ha umili origini ma è una vera delizia per il palato. Necessita di una cottura molto lunga: è ricco di tessuto connettivo che richiede tempo per essere gelatinizzato e raggiungere una preparazione perfetta. Per questo noi di Veroni proponiamo lo stinco arrosto in versione precotta, facile da cuocere per i vostri piatti. Per realizzarlo seguiamo una ricetta antica: ricavato dalla lavorazione del prosciutto cotto, è successivamente dorato e arrostito, per ottenere una carne morbida e ricca di sapore.
Curiosità e Tradizioni
Ma vi siete mai chiesti il perché del detto “non è certo uno stinco di santo”? In antichità si raccoglievano e conservano le reliquie di santi nelle chiese e la maggior parte delle volte si trattava proprio di stinchi. Come piatto, lo stinco è molto diffuso nelle zone di montagna: è tipico dell’Europa centrale e molto diffuso nel nord Italia. A differenza di quanto si possa pensare, questo delizioso prodotto non è così grasso: non si tratta di una carne magra, ma neanche troppo calorica. La ricetta tradizionale vuole che lo stinco sia servito con patate e crauti per un piatto completo, ma tante sono le varianti.
Abbinamenti migliori
Il migliore abbinamento per lo stinco è sicuramente la birra. Questa usanza è forse dovuta alle origini dello stinco, diffuso molto in Germania. Le birre che meglio accompagnano questa prelibatezza sono quelle ambrate ma anche quelle rosse.