Tavolate delle feste, spuntini leggeri e veloci, sfiziose rivisitazioni regionali… con zampone e cotechino è subito festa. Ma attenzione sono simili, ma non sinonimi
Tavole luccicanti e apparecchiate a festa chiamano a raccolta i piatti della tradizione: con l’avvicinarsi delle festività più attese dell’anno, non possono mancare il Cotechino e lo Zampone Modena IGP, i piatti per eccellenza del Natale e del Capodanno che, accompagnati dalle benauguranti lenticchie, rappresentano perfettamente il piacere di portare in tavola le tradizioni. Ma attenzione a non confonderli, i due must della tradizione emiliana hanno un’identità propria. Per quanto possano sembrare sinonimi, in realtà presentano alcune caratteristiche che li distinguono:
- L’involucro esterno: mentre il cotechino è insaccato nel budello del maiale, lo zampone viene inserito all’interno della zampa posteriore
- L’apporto calorico dello zampone è maggiore poiché la cotenna della zampa rilascia il grasso durante la cottura che rende il piatto più impegnativo
- Entrambi sono speziati e molto saporiti, ma lo zampone risulta leggermente più sapido del cotechino
- L’estetica è decisamente differente: mentre il cotechino ha le estremità arrotondate, lo zampone mantiene la sua tipica e originaria forma.
Come sono fatti?
Di origine modenese, lo Zampone e il Cotechino sono prodotti di salumeria costituiti da una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale, pepe intero e/o a pezzi. A questo possono essere aggiunti: vino, acqua, aromi, spezie e piante aromatiche. Devono essere facilmente affettabili e al taglio le fette, di colore roseo tendente al rosso non uniforme, si devono presentare compatte con granulometria uniforme.
Dalla corte di Pico della Mirandola alla tavola: oltre 500 anni di storia
È all’ingegno dei cittadini di Mirandola, città in provincia di Modena, che dobbiamo l’invenzione di due dei prodotti più iconici della tradizione gastronomica italiana.
Leggenda narra, infatti, che Cotechino e Zampone avrebbero fatto la loro prima apparizione nel 1511, quando la città fu assediata dalle milizie del papa Giulio II della Rovere: per conservare le carni di maiale e sottrarle alle truppe nemiche, i Mirandolesi decisero di macellare i maiali e di insaccare la carne dapprima nella cotenna, dando vita al cotechino e, successivamente, nelle zampe dei suini, creando così lo zampone. Da allora, mangiarli porterebbe prosperità e soprattutto fortuna.
Nonostante siano tra i più antichi prodotti della salumeria italiana, al contrario di quanto si pensi, le proprietà nutrizionali di Cotechino e Zampone Modena IGP sono sorprendentemente equilibrate e in linea con le moderne esigenze alimentari.
Cotechino e Zampone Modena IGP in cucina
Non solo a Capodanno, ogni occasione è buona per concedersi un assaggio di Zampone e Cotechino Modena IGP: dall’accostamento più tradizionale con le lenticchie alla pasta con ragù di cotechino, si prestano benissimo alla creazione di diverse ricette. Eccone due che sapranno sorprendere il palato!
Crostini di polenta, cotechino e lenticchie
Un antipasto originale e appetitoso, che saprà conquistare tutta la famiglia
Un’idea originale per gustare appieno i sapori tipici delle feste
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